DK...."l'altro" Diabolik che aspettavamo da tempo
La prima stagione della nuova avventura editoriale del "re del terrore" si è conclusa tra colpi di scena e misteri che lasciano presagire a una seconda stagione emozionante. Secondo il mio personale giudizio, l'esperimento di ridare lustro ad un vecchio protagonista del fumetto italiano ha avuto successo, non solo perché hanno cambiato radicalmente il formato del volume, totalmente colorato dalla prima pagina a tutte le altre, e alla grandezza "americanata" ha agevolato la lettura di essi, ma anche di aver creato una certa continuity tra i vari volumi dell'opera.
I puristi gridano allo scandalo, visto che i "veri" fumetti di Diabolik hanno all'incirca una novantina di pagine, e che ogni volume è auto-conclusivo, molti non accettano questa sorta di restyling, ma in qualche modo, l'aver affidato questa "restaurazione" a un maestro del fumetto italiano come Giuseppe Palumbo gli hanno dato una certa sicurezza nella riuscita dell'opera. I protagonisti della storia non hanno mai detto in maniera esplicita il loro nome, anche se il loro aspetto fisico e i loro ruoli sono facilmente riconducibili ai protagonisti principali della serie originale, il fatto di omettere volontariamente i loro nomi è stato quasi una forma di rispetto da parte degli autori verso i lettori più incalliti. quella lettura veloce, ma ricca di particolari visivi e narrativi, permettono di percepire ogni singolo movimento e pensiero dei personaggi, che siano i protagonisti, i tirapiedi dell'organizzazione criminale o persino il ruolo del ratto mezzacoda, tutto confluisce in un unico torrente calmo e turbolento allo stesso tempo, lasciando un senso di smarrimento che a breve sparirà riportandoci sulla retta via. Ecco se non lo avete già letto, non perdete tempo, recatevi presso la fumetteria più vicina e afferrate questo piccolo gioiellino di casa nostra.
I puristi gridano allo scandalo, visto che i "veri" fumetti di Diabolik hanno all'incirca una novantina di pagine, e che ogni volume è auto-conclusivo, molti non accettano questa sorta di restyling, ma in qualche modo, l'aver affidato questa "restaurazione" a un maestro del fumetto italiano come Giuseppe Palumbo gli hanno dato una certa sicurezza nella riuscita dell'opera. I protagonisti della storia non hanno mai detto in maniera esplicita il loro nome, anche se il loro aspetto fisico e i loro ruoli sono facilmente riconducibili ai protagonisti principali della serie originale, il fatto di omettere volontariamente i loro nomi è stato quasi una forma di rispetto da parte degli autori verso i lettori più incalliti. quella lettura veloce, ma ricca di particolari visivi e narrativi, permettono di percepire ogni singolo movimento e pensiero dei personaggi, che siano i protagonisti, i tirapiedi dell'organizzazione criminale o persino il ruolo del ratto mezzacoda, tutto confluisce in un unico torrente calmo e turbolento allo stesso tempo, lasciando un senso di smarrimento che a breve sparirà riportandoci sulla retta via. Ecco se non lo avete già letto, non perdete tempo, recatevi presso la fumetteria più vicina e afferrate questo piccolo gioiellino di casa nostra.
(Incontro con Giuseppe Palumbo presso la fumetteria di Terni, Antani, con tanto di sketch e dediche,
il 5 Dicembre 2015, grazie per il regalo di compleanno)
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